ETF Tematici: Cosa Sono, Rischi e Perché Fare Attenzione
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Gli ETF tematici sono una delle ultime tendenze del mondo degli investimenti, pensati per offrire esposizione a settori innovativi come l’intelligenza artificiale, la transizione energetica, la robotica o la cybersecurity.
Ma conviene davvero investirci? In questo articolo cerchiamo di capire cosa sono, come funzionano e soprattutto quali sono i rischi nascosti di questi strumenti.
Se sei alle prime armi, potrebbe esserti utile prima leggere un articolo introduttivo su cosa sono gli ETF.
Cosa sono gli ETF tematici
Gli ETF tematici sono fondi quotati in borsa che replicano un indice legato a un tema specifico. Non si tratta di una replica di mercato geografico o settoriale tradizionale, ma di una selezione di aziende accomunate da una certa narrativa o trend di crescita.
Esempi di temi comuni includono:
- Intelligenza artificiale.
- Green economy.
- Energie rinnovabili.
- Space economy.
- Cybersecurity.
- Biotecnologie.
A differenza degli ETF globali, gli ETF tematici non puntano alla diversificazione globale, ma cercano di concentrare l’investimento su aziende che potrebbero beneficiare della crescita di un settore in forte sviluppo.
Perché gli ETF tematici attirano tanto interesse
Il loro appeal è facile da capire: offrono l’opportunità di investire in settori di frontiera, promettendo potenziali rendimenti elevati in caso di boom tecnologico o regolamentare.
Inoltre, sfruttano il “fattore narrativo”: l’idea di cavalcare il futuro può essere molto seducente per l’investitore retail.
Ma attenzione: non è tutto oro quel che luccica.
Perché fare attenzione agli ETF tematici
Sebbene affascinanti, gli ETF tematici presentano rischi specifici che spesso vengono sottovalutati. Vediamoli nel dettaglio.
1. TER più elevati
I costi di gestione degli ETF tematici sono significativamente più alti rispetto agli ETF tradizionali.
- Gli ETF azionari globali hanno TER compresi generalmente tra 0,07% e 0,20%.
- Gli ETF tematici possono facilmente superare lo 0,50%, e in alcuni casi arrivare a 0,75% o più.
Nel lungo periodo, questi costi riducono la performance complessiva, soprattutto se il tema non genera rendimenti all’altezza delle aspettative.
2. Investire seguendo la moda è rischioso
Molti ETF tematici nascono per cavalcare l’onda di un trend del momento. Quando un tema è sulla bocca di tutti (ad esempio l’AI nel 2023-2024), è probabile che:
- I titoli coinvolti siano già molto sopravvalutati.
- L’ETF venga lanciato quando l’interesse è al massimo.
- Gli investitori comprino sull’euforia, a prezzi già gonfiati.
Questo espone al classico rischio del buy high, sell low: comprare quando i prezzi sono già molto alti e vendere in perdita quando la “moda” svanisce.
In pratica, si rischia di entrare tardi, pagare caro e ritrovarsi con performance deludenti.
3. Rischio di concentrazione e bassa qualità dei titoli
Molti ETF tematici includono nel paniere aziende piccole, speculative o con bilanci fragili, semplicemente perché rientrano nel “tema”.
Questo può portare a un portafoglio:
- Poco diversificato.
- Composto da titoli con alta volatilità.
- Eccessivamente esposto a un solo segmento di mercato.
Meglio evitarli?
Non necessariamente. Gli ETF tematici possono avere senso, ma solo:
- Se rientrano in una strategia più ampia, ben diversificata.
- Se rappresentano una piccola percentuale del portafoglio.
- Se l’investitore è consapevole della loro natura speculativa.
Conclusione
Gli ETF tematici sono strumenti affascinanti, ma vanno maneggiati con cautela. L’idea di “investire nel futuro” può sembrare vincente, ma spesso comporta rischi elevati, costi superiori alla media e il pericolo di entrare nel mercato al momento sbagliato.
Per la maggior parte degli investitori, gli ETF globali o settoriali tradizionali rappresentano una scelta più razionale, sostenibile e coerente con obiettivi di lungo periodo.
Se vuoi approfondire altri tipi di ETF, ti consigliamo di leggere l’articolo sugli ETF monetari, utili per gestire la liquidità con rischio contenuto.