Come valutare il rischio di un ETF
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Gli ETF sono strumenti flessibili e accessibili, ma non esiste un ETF che sia “sicuro” in senso assoluto. Ogni ETF ha un profilo di rischio diverso, che dipende dalla natura dell’indice replicato, dal tipo di asset sottostante e dalla strategia dell’emittente.
In questo articolo vedremo come si valuta il rischio di un ETF, dove trovare queste informazioni e perché è fondamentale conoscere questi aspetti prima di investire.
I rischi degli ETF: non sono tutti uguali
È un errore comune pensare che gli ETF siano tutti uguali in termini di rischio. In realtà, esistono ETF con profili di rischio molto diversi:
- Gli ETF monetari, come abbiamo visto nel nostro articolo sugli ETF monetari, sono tra i più prudenti e indicati per la gestione della liquidità.
- Gli ETF obbligazionari hanno un rischio moderato, legato ai tassi di interesse e alla qualità creditizia degli emittenti.
- Gli ETF azionari globali offrono maggiore potenziale di rendimento ma anche più volatilità.
- Gli ETF tematici o settoriali, infine, possono essere molto volatili, specialmente se concentrati su tecnologie emergenti o mercati di nicchia.
Come si misura il rischio di un ETF?
Per valutare la rischiosità di un ETF esiste uno strumento semplice e standardizzato: il factsheet.
Il factsheet è un documento fornito dall’emittente dell’ETF, dove si trovano tutte le informazioni chiave, tra cui:
- Strategia dell’ETF.
- Composizione del portafoglio.
- Valuta.
- Performance storica.
- Indicatore sintetico di rischio e rendimento (SRRI).
Questo indicatore va da 1 a 7, dove:
- 1 = rischio minimo.
- 7 = rischio massimo.
L’SRRI viene calcolato tenendo conto della volatilità storica dell’ETF e offre un riferimento utile per capire se lo strumento è coerente con il proprio profilo di rischio.
Un esempio concreto: SWDA di iShares
Prendiamo come esempio il SWDA - iShares Core MSCI World UCITS ETF, uno degli ETF azionari globali più diffusi.
Nel suo factsheet ufficiale, viene indicato un livello di rischio pari a 4 su 7, ovvero un rischio medio. Questo riflette il fatto che l’ETF investe in azioni di tutto il mondo, in diversi settori, ma pur sempre in un mercato azionario, che per natura è soggetto a oscillazioni.
Dove trovare il factsheet di un ETF
Puoi trovare il factsheet di qualsiasi ETF in diversi modi:
- Sul sito dell’emittente, come iShares, Amundi, Xtrackers, Lyxor, ecc. Basta cercare il nome o l’ISIN dello strumento.
- Su portali come justetf.com, che aggregano i dati e forniscono il link diretto al factsheet nella pagina del profilo dell’ETF.
Questa è una buona pratica anche per confrontare due ETF simili ma emessi da società diverse.
Conclusioni
Conoscere i rischi di un ETF è fondamentale per evitare sorprese. Ogni strumento ha caratteristiche proprie e non è detto che quello giusto per un investitore sia adatto a un altro.
Prima di investire, consulta sempre il factsheet e assicurati che il livello di rischio sia compatibile con i tuoi obiettivi.
Hai ancora dubbi su cosa sia un ETF o come funzioni? Dai un’occhiata al nostro articolo introduttivo: Cosa sono gli ETF.